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Storia

AL GRIDO “SALVIAMO L’INFANZIA DI CASSINO !” L’ UMBRIA APRI’ LE SUE BRACCIA

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È nostra intenzione pubblicare su questa nuova iniziativa editoriale alcuni interventi sul dramma dell’infanzia abbandonata del Cassinate a seguito della seconda Guerra mondiale con la speranza che mettere a disposizione degli studiosi quei tasselli di storia locale, ora sparsi ed isolati, possa concorrere alla realizzazione di quel più grande mosaico che è la Storia della vita sociale e delle indicibili sofferenze che tanta parte delle popolazioni civili della Comunità nazionale, con particolare riferimento proprio alle fasce più deboli ed indifese di essa: i bambini, dovette patire sia durante le operazioni militari che negli anni immediatamente successivi.
E ciò anche accogliendo l’appello implicitamente rivolto dal dott. Eugenio Maria Beranger alla numerosa e, in molti casi, qualificata schiera di ricercatori e cultori di storia patria che il Lazio meridionale può vantare, in un suo articolo dal titolo “Aiuti dal Nord Italia all’infanzia abbandonata della Ciociaria”, contenuto nel volume miscellaneo Il Lazio in guerra 1943-1944 (pp. 483-484), ove egli sottolinea come

“La violenza causata dalla guerra non si arrestò con la conclusione delle vicende belliche ma, più che in ogni altra parte della nostra penisola, continuò per almeno due anni coinvolgendo gli strati sociali più deboli della popolazione e cioè gli anziani, le donne ed i bambini. Si tratta di una pagina tutta ancora da indagare […]
Mentre il dramma delle donne marocchinate è relativamente conosciuto anche grazie alla celebre opera di Moravia La ciociara, ben pochi rammentano quello dell’infanzia del Cassinate letteralmente abbandonata a se stessa in un territorio infestato dalla presenza di circa cinquecentomila mine inesplose e reso infernale dal prepotente ritorno nella Valle del Rapido della malaria perniciosa.”

I documenti dell’Archivio di Stato di Perugia

Presso l’Archivio di Stato di Perugia, nel corso delle molteplici ricognizioni finalizzate alla realizzazione di un nostro recentissimo lavoro dal titolo Roccasecca-Perugia: un viaggio senza ritorno nella primavera del 1944. Il dramma di una Comunità di sfollati tra sradicamento, morte ed oblio, abbiamo rintracciato alcuni inediti documenti conservati presso il Fondo Comitato Provinciale Liberazione Nazionale, b. 9, fasc. “Fondo Assistenza Bambini Sfollati – Fondo Assistenza Invernale” utili per ricostruire sia la presenza dei bambini profughi dal Cassinate sia l’attività di assistenza svolta in loro favore dal Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale e dall’Associazione Provinciale degli Agricoltori.
Sebbene nelle testimonianze non vi sia alcun esplicito riferimento ad essa, è ragionevole ritenere che gli aiuti offerti dal Comitato perugino rientrassero nell’àmbito della campagna “Salviamo i bimbi d’Italia” promossa dal C.L.N. e, poi, fatta propria dal P.C.I. in tutte le sue articolazioni e/o filiazioni.
Il 21 febbraio 1946 l’avv. R. Monteneri – presidente del Fondo Assistenza Invernale facente capo al Comitato Provinciale del C.L.N. –, chiede alla Cassa di Risparmio di Perugia, di “voler bonificare la somma di L. 100.000” dal conto del “Fondo Assistenza Invernale” al conto di un generico “Fondo Assistenza Bambini Sfollati”.
Il 4 aprile una nota di accredito di Angelo Fagioli, direttore dell’Ufficio Provinciale Statistico-Economico dell’Agricoltura al citato Comitato del C.L.N. fa menzione, per la prima volta, di un Comitato Provinciale di Assistenza “Bambini Sfollati da Cassino”. La lettera informa che la Prefettura di Perugia ha disposto l’accredito, in favore del C.L:N. di L. 161.164 da devolvere sia a favore del Comitato Provinciale Assistenza Bambini Sfollati da Cassino sia a favore del “Comitato pro Assistenza Invernale”. In pari data il dott. Oreste Trotta, segretario del C.L.N. provinciale conferma il ricevimento dell’accredito.
L’ultimo documento è una missiva del 28 maggio del gen. Verecondo Paoletti, presidente dell’Associazione Provinciale degli Agricoltori, al C.L.N. provinciale con la quale si autorizza “a mettere a disposizione del Comitato Provinciale Pro-bambini poveri di Cassino la somma L. 50.000”.

Il quotidiano L’Unità si occupa dei bambini del cassinate

A questi scarni dati aggiungiamo anche un breve articolo privo di firma dal titolo “Da Umbertide. Fra i bimbi di Cassino nelle nostre campagne” pubblicato a p. 2 de L’Unità del 5 giugno 1946. L’articolista, nel descrivere la sua visita ad un villaggio agricolo ospitante giovani profughi, pur indulgendo ad un sentimentalismo di maniera e vagamente propagandistico, usa un linguaggio misurato che restituisce un importante affresco dello sforzo compiuto anche dalle Comunità rurali umbre a sostegno dei bambini del Cassinate. Ma lasciamo la parola all’anonimo estensore:

“Per chi da Umbertide si dirige lungo la strada Montonese, specialmente in questi giorni primaverili, può ammirare un’immensa distesa di campi verdeggianti. In questo luoghi, i contadini di Umbertide hanno voluto ospitare i figli della martoriata Cassino.
Nel pomeriggio di una domenica con la bicicletta, lasciata la via principale, mi sono inoltrato per uno dei tanti viottoli che conducono il viaggiatore verso le case coloniche dove sono i bimbi di Cassino.
Arrivo in un piazzale vicino ad un gruppetto di case, un gruppo di giovani sta giocando alle bocce mentre una schiera di bimbi stà (sic) attentamente osservando il giuoco. Mi fermo anch’io a osservare.
Intanto uno dei bambini mi si accosta e dice: … ‘Nun me riconosci?…’ È Luigino, uno dei bimbi ospitati, che accompagnai da Perugia ad Umbertide. Mi salta al collo e mi bacia… ‘È tanto che t’aspettavo’, esclama. Poi scende e girandosi per tutti i versi mi fa vedere il suo vestitito (sic) nuovo, compiacendosene.
Mi intrattengo a lungo con lui, ma ad un certo momento ecco che scappa e ritorna con dei quaderni per farmi vedere i suoi scritti. Finito il nostro colloquio mi accompagna a trovare gli altri. Gli stessi abbracci, le stesse effuzioni (sic). Quando siamo soli faccio loro cenno di fare silenzio. Ho una buona notizia: in settimana verranno i vostri genitori a trovarvi! Descrivere la gioia e le espressioni di quei bambini è una cosa molto difficile.
Domenica sarà di nuovo fra loro e li porterò al cinema. Sulla strada del ritorno mentre la bicicletta divora la strada pianeggiante, ripenso a quello che han fatto per questi piccoli i nostri contadini e con essi hanno voluto dividere il loro pane”.

Concludo osservando, senza tema di essere tacciato di clerico-fascismo, come i primi a dare una risposta organica ai problemi dell’infanzia colpita dalla guerra siano state, tra le tante difficoltà dovute allo stato di guerra, le autorità della Repubblica Sociale Italiana e quelle ecclesiastiche, in assoluta indipendenza da quest’ultima, sotto l’illuminata guida del Vaticano. Per il caso di Perugia si veda la nostra monografia sopra ricordata, ove è documentato il costante impegno profuso da Armando Rocchi e da mons. Mario Vianello (rispettivamente capo della Provincia e vescovo di Perugia) pro sfollati dalle regioni dell’Italia meridionale.
Ritengo che, a distanza ormai di sessant’anni da quegli eventi luttuosi e disastrosi, i tempi siano maturi per condurre, con quel distacco e quella serenità necessari, una ricerca storica autentica e cioè non inquinata dalla politica ed al servizio della verità dei fatti accaduti, l’unica ragione d’essere di questa nobilissima scienza umana che è la Storia.

Per quanti vogliano approfondire l’argomento segnaliamo

A. Minella, N. Spano, F. Terranova, Cari bambini vi aspettiamo con gioia… Il movimento di solidarietà popolare per la salvezza dell’infanzia negli anni del dopoguerra, Milano 1980; Guerra liberazione dopoguerra in Ciociaria 1943-1945. A cura di G. Giammaria, L. Gulia, C. Jadecola, Frosinone 1985; A. Loffredi, Ceccano ricorda, Ceccano 1990; C. Jadecola, Linea Gustav, Sora 1994; E.M. Beranger, “Aiuti dal Nord Italia all’infanzia abbandonata della Ciociaria”, in Lazio in guerra 1943-1944 (Lunario Romano 1996), pp. 483-493; C. Jadecola, Mal’aria. Il secondo dopoguerra in Provincia di Frosinone, Sora 1998, pp. 96-108 (con importante documentazione fotografica tratta all’Archivio del PCI di Cassino) e E.M. Beranger, “Giovani profughi da Cassino e dal Frusinate ospitati ad Imperia per iniziativa del C.L.N.” in Lazio ieri e oggi, XXXVIII, 2002, fasc. 2, pp. 54-56.

Pubblicato nell’edizione cartacea de Il Cronista n.1/2005

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