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ADDIO A IDOLINA LANDOLFI
Idolina Landolfi, la figlia del grande scrittore Tommaso Landolfi, nato a Pico,«ultimo forse rappresentante genuino della gloriosa nobiltà meridionale», è morta a Firenze prematuramente non ancora cinquantenne. Si è spenta in silenzio, senza clamori rinunciando al rito funebre, ma verrà sepolta nella cappella gentilizia a Pico accanto a quella del padre.
Scrittrice, traduttrice ma soprattutto curatrice delle opere del padre, Idolina ha dedicato la sua vita a curare tutte le edizioni per Adelphi dotandole di apparati critici e note. E’ doloroso per chi scrive ricordare la figura di una donna di grande spessore intellettuale che riusciva a coniugare la sua grande cultura con una semplicità disarmante. Ha ragione il bravo scrittore Ruggero Cappuccio “il suo pudore l’ha fatta morire senza recare il minimo fastidio a nessuno”.
E’ vero, è andata via in silenzio senza dar fastidio a nessuno, con quella sua delicatezza e quel suo stile raffinato.
Era malata da tempo ma non si curava del male che da anni l’aveva colpita, minimizzava la sua malattia e si dedicava a tempo pieno alla cura delle opere del padre, il suo grande obiettivo. Aveva fondato il Centro Studi Landolfiani ed era riuscita con grande determinazione a contribuire alla diffusione delle opere di Tommaso Landolfi, infatti negli ultimi dieci anni si sono moltiplicati gli studi, i convegni sulla figura dello scrittore, le ristampe e le traduzioni.
Si è spenta proprio nel centenario della morte di Tommaso Landolfi, non è riuscita a terminare il programma che aveva organizzato per il 2008 come presidente del Centro Studi Landolfiani. Questo probabilmente sarà stato il suo grande rammarico. Sono certo che non avrebbe amato necrologi, biografie e articoli che ricordano la sua straordinaria finezza intellettuale, ma sono altrettanto certo che avrebbe apprezzato molto, ed è per questo che lo scrivo, che si ricordasse alle istituzioni locali di salvaguardare il patrimonio artistico di Tommaso Landolfi.
Il suo grande sogno era quello di creare una fondazione dedicata al padre. Ma Idolina scriveva anche di suo e sono diverse le raccolte di racconti pubblicate nel corso degli anni per Nuovi Argomenti e Paragone e aveva pubblicato anche I Litosauri, Schermo d’amore, Matracci e storte. Inoltre collaborava come critica letteraria con diversi quotidiani e settimanali come Le Monde Diplomatique, Il Manifesto, Il Mattino, La Repubblica.
Quando le chiesi di collaborare per il Cronista, ricordando la figura del padre, Tommaso Landolfi Un narratore europeo, lo fece con grande entusiasmo e con grande disponibilità. Le avevo chiesto anche un contributo per ricordare il centenario della nascita di Tommaso Landolfi ma il destino non ci ha concesso altro tempo, Idolina se ne andata. In silenzio.
Cara Idolina, mi permetta di scriverle, per l’ultima volta, un’email consapevole che mai potrà leggerla o forse.. da lassù.. chissà.. e la saluto come spesso amava fare lei, “un caro saluto”
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